“ Non ci sono soggetti buoni o cattivi, ma solo pittori buoni o cattivi.
Emile Gaudissard
Per l’artista, tutto della natura è bello. Coloro che conoscono la passione per la verità, impareranno a cogliere la bellezza negli oggetti più comuni. Solo occhi non educati osservano con noia la natura, poiché non possono comprendere le verità profonde che custodisce. [...] Dovremmo essere meno selettivi e più curiosi. Dobbiamo comprendere che a un piroscafo bisogna dare un carattere con la medesima devozione con cui lo riceve una pianta di cactus, come un edificio commerciale di New York deve essere guardato con il medesimo rispetto e la stessa attenzione con cui si osserva una cattedrale. [...]
Disegnare è un modo di rappresentare. Non fa alcuna differenza si un acquerello è ermetico, impreciso o debole, dato che rivela un’intenzione, possiede un valore e più si comprende l’intenzione più se ne apprezza il valore.
Un amico, dopo aver visitato il Museo Rodin, mi ha chiesto qual è la ragione per la quale persone apparentemente sane impazziscono per i disegni di Rodin. [...] e gli spiegai che tutti i maestri, in ogni campo dell’arte, in modi propri di ciascuno, utilizzano il disegno. Il disegno di un grande scultore, grazie ai suoi occhi, prende forma definitiva nella pietra; pur impiegando pennellate o linee approssimative, egli pensa come si avesse in mano il martello e lo scalpello.
Sono grandi disegni, quelli di Rodin, poiché rendono manifeste le potenzialità nascoste dei suoi strumenti; sono le vere visioni di un uomo che crea. [...]
Non vi sono oggetti del tutto separati da quanto li circonda e, pertanto, non li si può rappresentare in modo convincente come cose in sé; anche la nostra semplice presenza fa sì che le cose appaiono diverse. La forma più semplice, anche una banale modanatura, è solo parte di un processo creativo. È la stretta relazione di quella modanatura con il resto della creazione che le dona senso, ed è questa relazione che noi dovremmo cercare.
Non ha alcun valore preoccuparsi della perfetta imitazione. Se questo è lo scopo, le fotografie sono lì per servirti. Se l’intenzione è creare, improvvisare, non si dovrebbe imitare. Se disegnando si è troppo preoccupati dei modi in cui altri l’avrebbero fatto, o di quello che il professor Blank potrebbe dire, il disegno perderà il suo valore e verrà meno ai suoi intenti; diventerà semplicemente un altro schizzo. [...] La capacità di vedere discende dall’analisi continua esercitata su ciò che osserviamo e dal modo in cui a essa reagiamo. Più si osserva, più si vedrà.
[...] Da ogni schizzo, tento di trarre una composizione e ciascun disegno ha per me il medesimo valore di un problema progettuale risolto. [...] Nel prendere appunti non è affatto necessario seguire le regole della prospettiva; non è forse vero che i pittori cinesi, che meglio di ogni altro sono riusciti a rappresentare lo spazio, ignoravano quasi del tutto i modi in cui noi ci avvaliamo della prospettiva?
[...] Non capisco come sia possibile disegnare nello stile di Ernst Born oppure con la futilità di Chamberlain. Se questo è il modo in cui i capolavori europei vengono archiviati, allora arrivo a preferire, seppur di poco, quelli che liberano le loro teste dallo spirito e dalla grazia di Reims e ti mostrano uno schizzetto di un qualche arco rampante per dirti che hanno capito.”
Louis I. Kahn, The Value and the Aim in Sketching (“T-Square Club Journal”, vol.I, n.6, maggio 1931); in BONAITI, Maria, Architettura è. Louis I. Kahn, gli scritti, Architetti e architetture |5; Electa, 2005
Partenone, Atene, 1951